TASSI, ASSICURAZIONI E CASSI

La European Insurance and Occupational Pensions Authority (EIOPA) è un organismo dell’UE che dal 1º gennaio 2011 ha il compito di monitorare il mercato assicurativo europeo. A essa partecipano tutte le autorità di vigilanza assicurativa dell’Unione europea. Le responsabilità principali di quest’organismo sono:

  • il sostegno della stabilità del sistema finanziario,
  • la trasparenza dei mercati e prodotti finanziari,
  • la tutela di contraenti, membri e beneficiari dei sistemi pensionistici.

L’EIOPA è altresì incaricata di individuare le tendenze, i rischi potenziali e le vulnerabilità a livello aziendale interno e nel macro ambiente.

L’obiettivo è quello di proteggere l’interesse pubblico contribuendo alla stabilità e all’efficacia nel breve, medio e lungo termine del sistema finanziario a beneficio dell’economia dell’Unione, dei suoi cittadini e delle sue imprese.

Immaginiamo già la domanda sulle vostre facce: e a noi cosa ci cale??

Vi assicuriamo che ci cale, e anche tanto.

Perchè a far rima con tassi non sono solo le banche ma anche – e forse di più, per i motivi inanzi esposti – le compagnie assicurative.

Il discorso parte da molto lontano. Ricordo che in un seminario del gennaio 2018 elencavamo varie situazioni di stress che mostravano già allora segni di tensione fortissimi:

  • le monete virtuali, poi effettivamente ridimensionatesi;
  • gli indici azionari e il vix, che hanno conosciuto una prima correzione sul finire di quell’anno;
  • il real estate di alcune città e paesi (Canada, Stoccolma, Sidney, San Francisco, tanto per fare alcuni nomi);
  • il mercato dei prestiti americani per finanziare l’acquisto di auto e gli studi universitari;
  • il debito corporate, che continua a conoscere nuovi massimi

A questi, oggi ne vanno aggiunti certamente di nuovi: l’inversione della curva dei tassi 5y-2y e quella 10y-3m, il valore estremamente ridotto delle richieste iniziali di occupazione in America (che definiremmo “in bolla”) e il valore molto, troppo contenuto dei tassi, effetto di una politica ecumenicamente conciliante degli apprendisti stregoni Powell, Draghi e Kuroda.

I quali appaiono sempre più ben disposti ad assecondare le richieste degli operatori del mercato azionario.

Questa docilità ha prodotto lo sbriciolamento dei rendimenti di mercato, forse in misura persino eccessiva: in tre mesi il tasso sul decennale è sceso di 45 basis point, mentre lo S&P500 è salito di quasi il 15%.

Molti bond hanno rendimenti negativi fino al quinquennale, ed in alcuni casi anche fino al biennale.

Cosa ne è stato del Dow Transportation e della teoria di Dow? Da inizio del 2019 si è apprezzato di pochi punti percentuali. Quanto a Mr. Dow, pare che debba prendere serenamente coscienza che le merci non viaggiano più né su gomma né su rotaia ma su silicio.

Tutto questo per dire cosa?

Che solo ora l’EIOPA si accorge che per il settore assicurativo i tassi d’interesse sono come l’ossigeno e noi ora viviamo in un mondo con molto meno ossigeno.

Il rischio, per questo settore, è quello di non poter onorare le promesse di rendimento previste dalle Gestioni Separate.

Queste ultime sono una particolare gestione finanziaria, appositamente creata dalla compagnia, nella quale vengono investiti i capitali dei clienti che sottoscrivono una polizza vita tradizionale.
Si tratta, il altre parole, di un patrimonio separato da ogni altro patrimonio della compagnia: quindi, qualsiasi cosa succeda, nessuno potrà toccare i capitali delle Gestioni Separate. Questo significa che il denaro che le costituisce può essere incassato solo dai clienti che vi hanno investito.

Ciò che fa mutare il valore della gestione non è il prezzo dei titoli acquistati ma il rendimento prodotto dalle cedole.

E qui vengono le dolenti note. La situazione attuale in Europa appare simile a quella del Giappone post bolla immobiliare degli anni ’90.

I tassi a zero o negativi portarono al fallimento di nove tra le principali compagnie assicurative giapponesi. Tali compagnie avevano venduto polizze con minimi garantiti che il crollo dei tassi, ed il loro perdurare a livelli zero, avevano spinto fino all’insolvenza.

Un recente studio europeo ha rilevato che il crollo dei rendimenti obbligazionari, se dovesse continuare per un periodo prolungato, potrebbe affossare il sistema assicurativo dal punto di vista della solvibilità, tanto che fino a 30 assicurazioni tedesche si troverebbero ad affrontare rischi di insolvenza (poi dici che i tedeschi…)

Il problema principale sono i risultati delle gestioni che, in molti casi, calano più velocemente del rendimento retrocesso agli assicurati.

L’effetto è che le strutture dei portafogli si stanno geneticamente modificando perchè le compagnie hanno iniziato, obtorto collo, a:

  1. acquistare quantità rilevanti di obbligazioni strutturate (titoli particolarmente complessi assimilabili a vere e proprie scommesse su indici di borsa, valute o altro), obbligazioni non quotate, i private placementsi prestiti con garanzia, le azioni ad alto dividendo e gli OICR (fondi);
  2. vendere titoli di stato e obbligazioni con i tassi più elevati allo scopo di realizzare vitali plusvalenze; purtroppo col ricavato riescono a comprare solo titoli con tassi più bassi…Pura follia.

Insomma, come sempre accade nella finanza, la coperta è corta, e si sta accorciando sempre di più.

All the best

dott. Massimo Moschella
Enrico Gei